ROMA - PALAZZO CALABRESI - VIA XX SETTEMBRE

 

CENNI STORICI 

Via Venti Settembre fu istituita, su proposta n. 16 del 30 settembre 1871 del Consiglio Comunale rinominando la vecchia via Porta Pia. Lo stradone fu aperto da papa Pio IV in corrispondenza di Porta Pia, da cui il vecchio nome. Il palazzo Calabresi, sito in via XX settembre al civico 5, sorge nel Rione II Trevi a pochi passi da Palazzo Barberini. Costruito tra il 1882 ed il 1889, il palazzo è stato progettato dall’architetto Gaetano Koch ed è stato realizzato pressoché conformemente ai disegni di progetto conservati presso l’Archivio Storico Capitolino.

Per quanto riguarda il prospetto principale del Palazzo su via XX Settembre, questo presenta un piano terra e quattro piani sovrastanti ritmati da marcapiani. L’attico risulta scandito da colonne binate in corrispondenza del loggiato e da lesene semplici nelle zone chiuse. Il portale d’ingresso è delimitato da colonne doriche che sostengono il balconcino del piano nobile, le cui finestre sono caratterizzate dalla presenza di timpani arcuati che si semplificano orizzontalmente nel proseguimento delle facciate secondarie. Un doppio ordine di bugnato sottolinea la terminazione del palazzo ed inquadra l’ultimo asse di finestre. Planimetricamente il palazzo ospita due aree aperte, una esterna al fabbricato e l’altra costituita da un vero e proprio cortile decentrato che scandisce il ritmo androne-loggiato-cortile-loggiato-androne. Per quanto riguarda il prospetto principale del Palazzo su via XX Settembre, questo presenta un piano terra e quattro piani sovrastanti ritmati da marcapiani. L’attico risulta scandito da colonne binate in corrispondenza del loggiato e da lesene semplici nelle zone chiuse. Il portale d’ingresso è delimitato da colonne doriche che sostengono il balconcino del piano nobile, le cui finestre sono caratterizzate dalla presenza di timpani arcuati che si semplificano orizzontalmente nel proseguimento delle facciate secondarie. Un doppio ordine di bugnato sottolinea la terminazione del palazzo ed inquadra l’ultimo asse di finestre. Planimetricamente il palazzo ospita due aree aperte, una esterna al fabbricato e l’altra costituita da un vero e proprio cortile decentrato che scandisce il ritmo androne-loggiato-cortile-loggiato-androne.

INQUADRAMENTO URBANISTICO E VINCOLISTICO 

 L’edificio secondo le previsioni del PRG vigente del Comune di Roma approvato con Delibera C.C. n. 18 del 12.02.2008, ricade nel sistema insediativo della città storica nel tessuto T4 - Tessuti di espansione otto-novecentesca ad isolato. 

L’immobile è inserito nella carta della qualità del P.R.G. come Edificio con tipologia edilizia speciale ad Impianto seriale – Convento. È in fase di rettifica all’U.O. Piano Regolatore – PRG – ufficio Carta per la Qualità per errata attribuzione di classe. 

L’immobile sarà inserito in Edifici con tipologia edilizia speciale: residenziali – PA (palazzo gentilizio). L’immobile è contraddistinto al N.C.E.U. al foglio 480, particella 78. 

In base all’analisi del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) adottato dalla Giunta Regionale con atti n. 556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007, ai sensi dell’art. 21, 22, 23 della legge regionale sul paesaggio n. 24/99, l’immobile ricade:


 -   in base alla tavola A, nel sistema del Paesaggio Insediativo all’interno del “Paesaggio dei Centri e Nuclei Storici con relativa fascia di rispetto di 150 metri”;

-   in base alla Tavola B, nell’individuazione degli immobili e delle aree tipizzanti del piano paesaggistico negli insediamenti urbani storici e territori contermini compresi in una fascia della profondità di 150 metri;

-   in base alla Tavola C nei Beni del Patrimonio Culturale: Beni della Lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO (siti culturali);

-   in base alla Tavola D, in aree urbanizzate.


 L’immobile, come riscontrato all’ufficio vincoli, è sottoposto a vincolo indiretto di tutela monumentale con D.M. 16.04.1951 ( ex art. 21 della L. 1089 del 1939), derivante dalla vicinanza a Palazzo Barberini.

 

LEGITTIMITÀ DELLE PREESISTENZE 

Per la legittimità della preesistenza dell’immobile si fa riferimento ai disegni di progetto (prospetto e pianta piano terzo) dell’Archivio Capitolino, Titolo 62, Prot. 34134/82 b. 22 f.34 e allegati alla licenza edilizia n.16872 del 1883.

Il prospetto principale insieme alle piante del piano terra e terzo sono contenute all’interno della rivista l’Architettura Pratica, Anno II Fascicolo II,1891.

 

Le legittimità delle preesistenze vengono riportate di seguito:


 Sub 527 (ex Sub 11): Planimetria di Impianto scheda n. 3489757 del 1939

Il locale è stato oggetto della Concessione in Sanatoria n° 359703 del 31.07.2013 (Domanda di Concessione in Sanatoria n° 86/39945/8 del 17.03.1986) per costruzione/ampliamento con destinazione d’uso uffici e studi privati per mq 120. 

Successivamente è stato oggetto del Permesso a costruire in sanatoria prot. 123136 del 07.08.2014 con cui è stata cambiata la destinazione d’uso del piano seminterrato da ufficio a cantina.


 Sub 1: Ultima planimetria catastale del 25.02.1986, destinazione d’uso ufficio; si allega l’ultima planimetria catastale in atti e la visura storica.

 

INTERVENTI 

L’intervento in oggetto prevede l'accorpamento dei due subalterni in un'unica unità immobiliare e una ridistribuzione dello spazio interno attraverso la demolizione e ricostruzione di tramezzature, la realizzazione di controsoffitti e la messa in quota di una porzione di solaio con pavimento flottante.

 Si prevede inoltre l'apertura di un vano nella muratura portante del piano seminterrato. Si fa presente che tale opera strutturale verrà realizzata solo dopo il conseguimento della necessaria autorizzazione sismica da parte del Genio Civile.

 Per l'intervento in oggetto è stato acquisito il parere favorevole della Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali prot. 3600 del 13 febbraio 2017.

 Diversamente da quanto riportato nel Parere sopracitato, non si procederà in questa fase al riuso del sub 527 ad Ufficio.

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