NETTUNO - PIANO REGOLATORE
SISTEMA TERRITORIALE
Il PTPG prevede di rinforzare il sistema di viabilità del territorio a sud-ovest di Roma, lungo il mare, creando una zona denominata città costiera metropolitana Anzio-Nettuno. Tramite una serie di collegamenti che giocano soprattutto sul potenziamento dell’asse della Pontina, prevedendone il raddoppio, si è voluto creare una sorta di “autostrada del tirreno”, realizzando anche il prolungamento della Nettuno-Velletri fino a Valmontone, che poi collegandosi alla bretella Fiano-San Cesareo permetterebbe l’accesso al territorio bypassando il GRA. Il comune di Nettuno si troverebbe così ad avere una migliore accessibilità costituita dalla tangente della pontina, dalle due grandi direttrici radiali delle Nettuno-Velletri e Nettuno-Cisterna che conducono alla zona del centro, del porto e della ferrovia. Ciò si aggiunge all’asse della Nettunese già esistente, che verrebbe anch’esso raddoppiato, così come previsto dal PRG di Anzio e, attraverso il potenziamento della via dell’Armellino. Questa doppia viabilità serve le aree produttive dei due comuni, localizzate a nord e costituirebbe il terzo asse di ingresso radiale a Nettuno. La quarta ed ultima radiale è costituita dal collegamento verso Latina lungo la via dell’Acciarella, dove la litoranea si allarga per contenere l’area del poligono militare. Il potenziamento dell’area urbana si verifica attraverso una serie di anelli approssimativamente paralleli che hanno il loro centro ideale a Nettuno. Questi, dalla Pontina, stringendo verso il mare, permettono l’attraversamento di quasi tutto il territorio in senso trasversale e quanto più possibile lontano dalla costa. Di questi, l’anello più interno si poggia sul tracciato di via Cavour e diviene il limite di una zona protetta dove si intende realizzare una “isola” a traffico limitato e alta pedo-ciclabilità. La limitazione del traffico è possibile anche attraverso la realizzazione di una serie di parcheggi, posti ai confini dell’”isola”, ad una distanza che non supera i 300 metri dalla costa, in cui cittadini e turisti siano agevolati nel lasciare le automobili e proseguire l’ultimo tratto di strada a piedi, in bici o con navette appositamente previste. Il rafforzamento della struttura viaria tangenziale libererà il centro e metterà le basi per il risanamento in termini di accessibilità turistica del lungomare.
LUNGOMARE
Il lungomare diviene così il tema di una città a vocazione prevalentemente turistica, così come riconosciuto anche dal PTPG che parla di “città di mare Anzio-Nettuno”. I flussi di persone che dal mare o dall’entroterra arrivano a Nettuno creano una ideale linea di confine fra l’acqua e la città, un waterfront che noi consideriamo il privilegiato stimolo dello sviluppo urbano. Il progetto punta quindi sulla valorizzazione di quest’area sviluppata prevalentemente in lunghezza creando una promenade pedonale continua, che dal mare s’infiltra nel borgo storico e che si sviluppa per chilometri trasformandosi di volta in volta in piazza, belvedere attrezzato e rambla commerciale. Partendo da questa linea, il progetto s’infiltra nel tessuto urbano individuando varie tipologie di percorsi, la maggior parte pedonali che uniscono punti di interesse esistenti o di nuova creazione agevolando il rapporto di Nettuno con il suo mare.
Una prevalentemente commerciale, un’altra prevalentemente per il tempo libero, una terza per la cultura ed infine una per lo sport.
Queste aree non sono evidentemente dei compartimenti stagni né monotematici ma sono solo degli stimoli per guidare il turista o anche il residente attraverso il tessuto, al giorno d’oggi piuttosto caotico della città.
Il rifacimento delle strade e dei marciapiedi punta a dare un nuovo carattere di accoglienza e cura dei dettagli che va a sostituire il caotico risultato di un’edilizia non sempre sorta seguendo le regole di una pianificazione complessiva. In questo discorso generale, si individuano quattro zone di estremo interesse:
1) La zona della stazione dei treni
2) La trincea ferroviaria
3) La zona di costa di uscita dal porto
4) Il borgo storico
LA ZONA DELLA STAZIONE DEI TRENI
Ritenendo i collegamenti su ferro come i vettori privilegiati per i collegamenti di Nettuno con il suo territorio e con la capitale per il basso impatto ambientale e la comodità, risulta chiaro l’importante ruolo della stazione ferroviaria. Il progetto, dopo aver agevolato il percorso pedonale diretto che l’unisce al lungomare, tende a potenziare questa zona creando una sorta di secondo centro città proponendo l’apertura e l’adeguazione di un’area verde già esistente ma praticamente inaccessibile, uno spazio che può essere commerciale specializzato o espositivo, una superficie adibita ad uffici prevalentemente comunali e un parcheggio sotterraneo.Si vuole creare un nuovo punto di riferimento, che, legato fermamente alla costa abbia la capacità di spostare flussi di turisti e di residenti anche verso l’interno, potenziando la capacità attrattiva della stazione e del verde.
LA TRINCEA FERROVIARIA
In prossimità dell’area descritta sopra, si trova la trincea ferroviaria, detta il trincerone, vera e propria cicatrice che taglia in due la città. Si propone di ricucire questa breccia con una copertura a giardino che sia un percorso ciclo-pedonale, un segmento fondamentale per la creazione di un percorso più ampio che unito anche al lungomare crei un circolo intermente percorribile a piedi o in bicicletta.
Su questa piattaforma (capace di ridurre anche il rumore provocato dal passaggio dei treni) trovano posto delle aree attrezzate che di volta in volta possono essere occupate da piccoli chioschi, degli elementi per lo sport, delle zone di riposo ecc.
Si vuole creare un nuovo punto di riferimento, che, legato fermamente alla costa abbia la capacità di spostare flussi di turisti e di residenti anche verso l’interno, potenziando la capacità attrattiva della stazione e del verde.
LA ZONA DI COSTA DI USCITA DAL PORTO
La volontà di creare un’ampia zona pedonale e la necessità di mantenere una grande arteria carrabile che arrivi ed esca dal porto, ci porta dover risolvere la coesistenza di queste due realtà nella stessa area. Inoltre la vicinanza del borgo antico e del mare, ci suggeriscono di creare uno spazio fruibile da residenti e turisti e non un semplice snodo.
Il progetto propone quindi una piattaforma che dal percorso del lungomare, si protende sulla strada carrabile, coprendola e sbalzando in direzione del mare quasi a creare vari belvedere.
Inoltre ne verrebbe beneficiato anche il municipio che sarebbe dotato di una piazza di rappresentanza davanti al suo ingresso principale, dove adesso c’è solo un esiguo marciapiede.
Questo spazio, attraversato da una piccola strada a traffico limitato è prevalentemente pedonale ed attrezzato per la movida notturna e diurna con l’obbiettivo di spostare la zona dei bar dal borgo antico per preservare la quiete di chi vi risiede.
Inoltre si propone di creare un parcheggio sotterraneo approfittando del dislivello naturale (riducendo al minimo gli scavi) estremamente utile per la sua vicinanza al porto e alla spiaggia.
In un secondo momento può esserci l’occasione di creare nell’area del porto, un edificio commerciale o museale direttamente legato a quest’area.
IL BORGO STORICO
La storia di Nettuno è strettamente legata alla nascita e la trasformazione del suo borgo medievale, realizzato attraverso stratificazioni urbane risalenti a varie fasi storiche. Qui sorgeva infatti, in epoca romana, il tempio di Nettuno, che diede il nome alla città su cui, secondo la tradizione, venne realizzata la prima chiesa cristiana di origine medievale. Le torri risalgono invece alla fine del Trecento, quando la città era sotto la signoria degli Orsini. Dal 1426 fino al 1594 la proprietà dell'intera terra di Nettuno fu della famiglia Colonna di cui nel cuore del Borgo, sorge il palazzo Baronale, simbolo del potere feudale. Altro edificio importante è il palazzo Doria-Pamphilj, il cui primo nucleo risale presumibilmente al 1600, col nome di Casino Cesi. La famiglia dei Pamphilj lo ampliò con una serie di acquisti di edifici contigui, fino a conseguire la forma attuale nel 1648-50. Sempre all’epoca medievale risale la formazione della struttura urbana fatta di numerose piccole abitazioni e stretti vicoli e l’antico camminamento lungo le mura.
La ricchezza storica e la posizione come belvedere sul mare rendono questo borgo una risorsa con ampie possibilità di sfruttamento da parte degli abitanti di Nettuno e di attrazione da parte di un nuovo turismo. Il ripristino del cammino di ronda (marcia ronda), la riqualificazione attraverso interventi di restauro e di ridisegno degli spazi pubblici, che si propongono, puntano ad agevolare l’accessibilità pedonale e ad accrescere l’interesse turistico del luogo, a cui si lega anche la possibilità di sviluppo di nuove piccole attività ricettive.
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